Il primo presepio realizzato dall’artista Pettorossi Divo risale esattamente al 1988, l’anno in cui nacque la prima figlia Francesca, che con la mente ritornava a quando era ancora bambino e seguiva i lavori al presepe nel convento dell’Annunziata realizzato dal presepista spagnolo: Juan Marì Oliva di Barcellona. D’allora in poi i suoi riferimenti artistici sono fissi in quel periodo di grande apprendistato. Ogni anno il presepe di casa Pettorossi era sempre più bello ed elaborato, fino al punto di essere posto nel 1997 presso il Pub Bar Il Mosaico di Penna in Teverina.
L’anno successivo il parroco Don Tonino De Santis gli propose di esporlo in chiesa e li è stato in mostra nel periodo natalizio fino al 2004, poi fu trasferito in un locale adiacente la chiesa parrocchiale, dove tuttora è.
In questo nuovo luogo dal 2005 si trasforma in Presepe Artistico permanente in movimento.
Gli effetti luminosi i movimenti delle circa 70 statuine, l’effetto nebbia che sale dal fiume, la costellazione riferita esattamente alla data del 25 dicembre e dulcis in fundo l’omino che ringrazia e fa gli auguri per l’obolo ricevuto, in sottofondo musiche di Bach; Beethoven e Schubert; il tutto lo ha fatto diventare artistico a furor di popolo.
Pettorossi nel mese di ottobre del 2007 viene chiamato a partecipare alla 24^ rassegna internazionale dei presepi dalla Fondazione Verona per l’Arena ricevendo, dal numeroso pubblico di visitatori (83.000 ingressi) grandi riconoscimenti (l’unico presepe su circa quattrocento esemplari dove si formava costantemente la fila per ammirarlo) e questo è stato un grande segnale per il Dott. Troisi organizzatore della rassegna in collaborazione con l’Unesco, che non ha mancato certo di riconoscere al nostro artista e ai suoi collaboratori presepai i complimenti che giustamente meritano.
In un solo mese il nostro artista e i suoi collaboratori hanno realizzato un prototipo dell’originale per poterlo collocare negli arcovoli dell’arena, per il trasporto il presepe è stato sezionato in quattro parti. Per l’andata e ritorno sono stati utilizzati due bilici, un vero capolavoro di ingegneria del trasporto non si sono verificati danni.
Durante i cinquantuno giorni di esposizione al pubblico non si sono verificate emergenze, con grande soddisfazione dell’organizzatore Dott. Troisi.